Terremoti: perché conviene l’assicurazione

La spesa per la collettività, negli ultimi dieci anni, degli eventi catastrofici ammonta a circa 3 miliardi all’anno. Fino ad ora lo Stato è sempre intervenuto ex post, dopo che si sono verificati i danni. Analizzando i 10 terremoti più costosi in Europa, l’Italia figura ben sette volte. Per quello del Friuli sono stati spesi 13 miliardi, come per quello del 2012 in Emilia Romagna, per i danni economici del post Irpinia del 1980 si sono spesi 33 miliardi. In particolare i danni provocati da calamità naturali riguardano per il 62,5% i terremoti e per il 30% le inondazioni. L’entità delle catastrofi ha attirato l’attenzione delle compagnie di assicurazione. Il manager di Swiss Re, il numero due al mondo nel settore delle riassicurazioni, Carlo Coletta, ha proposto di introdurre una polizza obbligatoria contro i rischi sismici e delle calamità naturali. In base a calcoli della compagnia il costo potrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro per ognuno dei 33 milioni di abitazioni censite. Si arriverebbe così ai circa 3,5 miliardi l’anno che  lo Stato spende ex post. Il vantaggio sarebbe quello di gestire ex ante i rischi e fare prevenzione anche per quanto riguarda le alluvioni. La tariffazione, secondo Colletta, potrebbe essere modulata in funzione degli interventi antisismici effettuati. Un’altra soluzione potrebbe essere quella secondo cui sia lo Stato ad assicurarsi direttamente per i danni derivanti da catastrofi.

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